L’impiego femminile arranca, soprattutto in ambito ICT. Con iniziative come Nuvola Rosa, istituzioni e imprese erogano corsi per stimolare le giovani promesse dell’informatica di domani.
l lavoro al femminile prende spesso l’aggettivo cromatico di rosa. Da lì a definire la situazione rosea, però, ce ne passa. Secondo i dati Istat, mentre l’occupazione maschile risulta stabile quella femminile ha subito un calo di oltre 40mila unità, con effetti negativi sul mercato del lavoro così come sul benessere delle famiglie. La disoccupazione per il gentil sesso è cresciuta sia nel confronto col mese precedente sia anno su anno, l’occupazione si aggira invece intorno al 46%, uno dei risultati più bassi in Europa, dove il tasso complessivo è del 63%, contro il 75% degli uomini.
Un problema di congiuntura economica e regole da una parte, ma anche di stereotipi e percezioni dall’altra. Per provare a limare le prime e scardinare le seconde, Microsoft, Asus, Aviva e Accenture hanno organizzato per il terzo anno la “Nuvola Rosa”, un’iniziativa volta all’apertura e all’inclusione delle donne sui luoghi di impiego e in ambito ICT in particolare. Un’unione tra partner tecnici (Avanade, ING Bank, Intel, Vitasnella di Danone) e istituzionali (UN Women, UNRIC, ITU, Comune di Milano, Regione Lombardia, Dipartimento per le Pari Opportunità, Agenzia per l’Italia Digitale e MIUR) renderà possibile l’erogazione 150 corsi gratuiti per promuovere la formazione e l’acquisizione di competenze tecnico-scientifiche, dal cloud computing allo sviluppo di applicazioni, dai Big Data al coding, fino al digital marketing e ai social media.
“In un Paese come il nostro, in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 44,2%, è fondamentale aiutare i giovani e le giovani a sviluppare le competenze tecnico-scientifiche necessarie ad avere successo nel mondo del lavoro”, spiega spiega Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia. A livello europeo solo il 19% dei manager ICT sono donne, rispetto alla media del 45% degli altri settori, eppure è proprio nell’ambito del digitale che ci sono le maggiori potenzialità in termini di nuovi posti, con le stime che parlano di 2 milioni di posizioni vacanti in ICT entro il 2020.
In area OECD tuttavia le ragazze con una laurea tecnico-informatica sono appena il 3% (contro il 10% dei ragazzi) e solo il 9% degli sviluppatori sono donne, meno di una su dieci. “E tutto questo malgrado le enormi opportunità professionali, in un settore in cui gli stipendi sono superiori alla media e in cui le richieste del mercato sono alte quanto le possibilità di lavorare in mobilità e flessibilità”, sottolinea Doreen Bogdan Martin, Chief of Strategic Planning and Membership Department di ITU. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di ICT, il trend va invertito. E allora magari anche sul fronte delle startup si vedranno più imprese in rosa rispetto al magro 21% del totale attuale.
I corsi della Nuvola Rosa sperano di sortire effetti anche in questo senso. Dal 19 al 21 maggio, 1.500 ragazze italiane e straniere dai 17 ai 24 anniavranno la possibilità di approfondire il valore e conoscere le opportunità offerte dal digitale in una tre giorni di corsi, seminari, workshop, visite in Expo, eventi, momenti di contatto con le aziende. Gli incontri si terranno presso quattro atenei milanesi (Università Commerciale Luigi Bocconi, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi Milano-Bicocca e Politecnico di Milano) ma la vera speranza è quella di trovare l’alchimia giusta per dare una pennellata di rosa più intensa a un mercato del lavoro stantio e sbiadito. Alle pareti occupazionali italiane un tocco femminile non può che fare bene.